Continua a far discutere il nuovo Codice della Strada, con Salvini di nuovo nel mirino e attanagliato dai problemi. Ecco tutti i dettagli
Ormai da circa sette mesi è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada, che sta già mostrando i suoi frutti, con conseguenze positive e negative sulle strade italiane. A leggere i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, il bilancio del primo semestre è incoraggiante: 81 vittime in meno e oltre mille feriti in meno rispetto a un anno fa. Ciò farebbe pensare che Matteo Salvini avesse ragione, ma non tutto oro è ciò che luccica.

Durante un incontro alla Versiliana di Marina di Pietrasanta ha parlato proprio Salvini, che ha sottolineato come la riforma abbia portato a risultati importanti: decessi calati del 9% e feriti del 5%. Così gli incidenti sono diminuiti di circa il 4%. Un segnale forte, che dimostra come l’inasprimento del Codice della Strada abbia portato effettivamente a maggiore sicurezza sulle strade.
Tuttavia, tra i temi più dibattuti c’è quello dei monopattini elettrici. Salvini a riguardo ha ribadito la necessità di avere ancora più rigore, invitando le polizie locali a un inasprimento delle pene. Bisogna rispettare l’obbligo del casco e ha confermato che presto arriveranno anche targa e assicurazione obbligatoria per tutti.
Salvini, la confusione sui monopattini e il Codice della Strada
Tuttavia, la situazione resta confusa: mancano ancora i decreti attuativi che servono proprio per rendere operative le nuove regole. Fino a quando non ci saranno, soprattutto per quanto riguarda quelli a noleggio, ci sarà un vuoto normativo che permetterà di fare un po’ come pare a ognuno. Genererà, insomma, solo ulteriori problemi. Le regole ci sono, ma per ora non sono operative.

Quindi da un lato il nuovo Codice della Strada 2025 sta regalando successi, con una diminuzione di incidenti e morti, mentre dall’altro c’è ancora troppa confusione. Inoltre, i furti d’auto continuano a crescere nel 2025 e nel 2024 sono stati registrati 94.626 casi. Ovvero un aumento dell’11,7%. Oltre a regolare le strade, bisognerebbe anche proteggerle e inasprire le pene anche per questo. I furti più numerosi sono ovviamente al sud, ma aumentano quelli nelle regioni centrali e al nord. Nei prossimi mesi deve diventare una priorità.
Nel complesso, quindi, il bilancio del nuovo Codice della Strada è positivo, ma bisogna risolvere le controversie il prima possibile e limare alcuni dettagli determinanti. Solo dopo aver sciolto questi nodi, si potrà dire che è stato fato un gran lavoro. La strada va protetta anche a veicoli fermi.