Autovelox la notizia è clamorosa. Cambiano le regola, ma soprattutto può cambiare tutto per gli automobilisti
La stretta sugli autovelox non è più un’ipotesi lontana: con l’entrata in vigore della legge 105/2025, gli enti locali devono affrontare un passaggio amministrativo cruciale che può incidere subito sulla vita degli automobilisti. Il punto non è la semplice mappa dei dispositivi, ma una vera fotografia tecnica dell’intera rete di rilevazione, con documenti e certificazioni da inviare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Se la macchina burocratica non si muove in tempo, molti apparecchi dovranno fermarsi. Il rischio è che, tra obblighi formali e strumenti mancanti, la scadenza arrivi prima dell’adeguamento. Le conseguenze, per amministrazioni e automobilisti, potrebbero essere immediate e tangibili.
La novità nasce dal Decreto Infrastrutture (legge n. 105/2025), che impone a Comuni, Province e Regioni di censire ogni autovelox presente sul territorio e di inviare al Ministero non solo la posizione, ma anche i dati tecnici del dispositivo, il modello, le dichiarazioni di conformità e la certificazione di omologazione.
Senza questa comunicazione, gli apparecchi non risultano regolari e non possono essere utilizzati. È un cambio di passo netto: l’assenza di registrazione rende di fatto illegittimo il funzionamento del rilevatore, con tutte le ricadute su sanzioni e contenziosi.
La scadenza indicata dal Codacons è il 18 ottobre 2025: oltre quel giorno, i dispositivi non comunicati dovranno essere spenti. Il calendario si compone così: il Ministero deve varare un decreto attuativo con il modulo digitale per l’invio dei dati, previsto entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, quindi entro il 19 agosto 2025. Solo da quel momento gli enti locali avranno due mesi per completare la procedura. È una finestra stretta, soprattutto considerando l’elevato numero di postazioni e la necessità di raccogliere documentazione aggiornata per ciascun apparecchio.
Se il decreto dovesse arrivare al limite della scadenza, i due mesi a disposizione rischiano di non bastare. E dove la comunicazione non sarà effettuata in tempo, scatterà lo spegnimento dei rilevatori. Senza registrazione, i dispositivi non potranno restare operativi. In caso contrario, si aprirebbe la strada a ricorsi a raffica e alla possibile invalidazione delle multe emesse da apparecchi non regolarizzati.
Il 18 ottobre 2025 diventa quindi il punto di svolta: una data che può ridisegnare la mappa degli autovelox in Italia e cambiare, nel concreto, il rapporto tra strumenti di controllo e strada. Uno scenario che richiede efficienza amministrativa e chiarezza operativa, perché la continuità dei controlli passi prima di tutto dalla correttezza delle procedure.
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