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Nissan sfida la Cina: meno costi e più efficienza, così conquista l’elettrico

Un nuovo processo promette costi più bassi ed efficienza: Nissan accelera sulle batterie allo stato solido.

L’accelerazione sulle batterie allo stato solido sta cambiando il quadro dell’elettrico. Annunci, prototipi e test su strada si moltiplicano, a conferma di una corsa tecnologica che punta a celle più dense, ricariche rapide e sicurezza superiore rispetto alle attuali agli ioni di litio.

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Nel frattempo, vari costruttori si muovono con decisione su brevetti e sperimentazioni, segnale che la nuova generazione di accumulatori non è più un esercizio da laboratorio. In questo contesto, Nissan sceglie una strada concreta: lavorare sui processi produttivi, dove si gioca la partita dei costi e della scalabilità industriale.

Processo a secco, costi giù ed efficienza su

La mossa è una collaborazione con LiCAP Technologies, realtà statunitense specializzata in elettrodi avanzati. L’obiettivo è avvicinare le batterie allo stato solido alla produzione di serie, tagliando passaggi complessi e riducendo consumi energetici. La notizia centrale, però, arriva dopo.

Processo a secco, costi giù ed efficienza su – topmoto.it

Il cuore dell’intesa è lo sviluppo di un processo per eliminare essiccazione e recupero dei solventi tipici dei metodi convenzionali. Saltare questi step significa impianti più semplici, meno energia spesa e minori costi operativi, oltre a un impatto ambientale più contenuto.

Al centro c’è la tecnologia brevettata Activated Dry Electrode di LiCAP. Rispetto ai metodi a umido, questa soluzione consente elettrodi più stabili e performanti, pensati per le esigenze delle celle di nuova generazione. Il vantaggio non è solo di processo: elettrodi migliori aiutano ad abilitare le promesse delle solide, cioè più energia nella stessa massa e cicli di ricarica più rapidi con margini di sicurezza più ampi.

La produzione a secco, se resa scalabile, può diventare la chiave per sbloccare prezzi più competitivi, tema cruciale per reggere il confronto con i volumi cinesi. Ridurre l’energia spesa in fabbrica e rinunciare ai solventi alleggerisce i conti e semplifica l’impianto, con effetti diretti sul costo per kWh. È il tipo di leva che può fare la differenza quando si passa dal prototipo alla catena.

Nissan, intanto, ha già acceso una linea pilota di batterie allo stato solido. La tabella di marcia prevede i primi modelli equipaggiati entro il 2028, segno che la strategia non si limita alla ricerca ma punta alla messa in strada in tempi definiti.

Se il processo a secco riuscirà a mantenere performance e qualità su scala industriale, la casa giapponese potrebbe presentarsi con accumulatori più efficienti e convenienti, spingendo l’elettrico verso un equilibrio nuovo tra prezzo, autonomia e tempi di ricarica. Un passaggio essenziale per contendere spazio ai costruttori cinesi sul terreno che più conta: quello della produzione di massa.

Antonio Pinter

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