Ferrari venduta all’asta: cifra record per la vettura iconica

Una Ferrari molto speciale ha segnato un nuovo record a Monterey: prezzo, storia, specifiche e perché vale così tanto.

L’asta di Monterey ha riscritto le gerarchie del collezionismo con una Ferrari F50 che ha catalizzato l’attenzione per pedigree, rarità e stato di conservazione. Non parliamo di una supercar qualsiasi: la livrea Giallo Modena, la certificazione Ferrari Classiche e un passato in collezioni di primo piano hanno creato le condizioni per una vendita fuori del normale.

Ferrari, cifra record
Ferrari, cifra record (Sotheby’s) topmoto.it

L’esemplare, uscito nel 1995, unisce numeri tecnici di livello assoluto e una storia limpida, con chilometraggio contenuto e cura maniacale. Il nome di Ralph Lauren aggiunge peso simbolico e culturale, consolidando il valore in un mercato che premia l’autenticità e la provenienza trasparente. E il risultato ottenuto in sala non è solo un primato: indica chiaramente dove si sta muovendo la domanda sulle supercar degli anni Novanta.

Ferrari F50 gialla Ralph Lauren: record a Monterey

La F50 è stata aggiudicata da RM Sotheby’s per 9.245.000 dollari, circa 7.920.000 euro, fissando un nuovo riferimento per il modello. A fare la differenza, la colorazione Giallo Modena: tra le F50 con specifiche USA, solo due esemplari risultano in questa tinta, e il design firmato Pininfarina la esalta in ogni dettaglio.

Ferrari, cifra record
Ferrari, cifra record (Sotheby’s) topmoto.it

L’auto ha percorso 8.700 chilometri in quasi trent’anni, con una conservazione esemplare certificata da Ferrari Classiche. Dopo otto anni nella collezione di Ralph Lauren, la supercar è rimasta per ventidue anni nelle mani di un proprietario che ne ha tutelato originalità e valore.

Sul piano tecnico, la F50 segna un passaggio chiave per Maranello: costruita in 349 unità tra il 1995 e il 1997 per celebrare i 50 anni del marchio, adotta un telaio monoscocca in fibra di carbonio e un V12 aspirato 4.7 litri da 520 cavalli.

Le prestazioni restano di assoluto rilievo: 0-100 km/h in 3,6 secondi e 325 km/h di punta. L’impostazione è da auto-competizione: sospensioni push-rod, erogazione diretta e un coinvolgimento meccanico che privilegia il rapporto tra pilota e macchina. Rispetto alla F40, la F50 alza ancora di più l’asticella: sound del V12, vibrazioni e comunicatività riportano a sensazioni da monoposto.

Il risultato di Monterey è un termometro del mercato: le supercar anni Novanta del Cavallino, nelle specifiche più rare e con provenienza limpida, sono sotto i riflettori di collezionisti e investitori. Qui convergono fattori difficili da replicare: tiratura limitata, colorazione rarissima per gli USA, chilometraggio basso, certificazione ufficiale e un nome pesante nella storia dell’auto collezionistica.

L’acquirente non ha comprato solo una Ferrari ambita: ha portato a casa un capitolo della storia di Maranello, apice di un’epoca in cui la tecnologia delle corse plasmava senza filtri l’esperienza di guida stradale. Un segnale netto che conferma la traiettoria del valore: autenticità, pedigree e unicità fanno la differenza.

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