Ricambi moto, attenti se comprate questi: sono irregolari, arrivano richiami UE

Acquisti online e ricambi moto: il risparmio può ingannare. E in alcuni casi espone a rischi seri, come dimostrano i richiami UE.

La notizia non è di quelle da sottovalutare: la Commissione Europea ha attivato tre richiami su pastiglie freno vendute soprattutto tramite marketplace, con l’accusa più pesante possibile per un componente soggetto a usura e polveri, ovvero la presenza di amianto, materiale bandito da oltre trent’anni perché associato a patologie polmonari gravi e spesso letali.

Attenti ai ricambi
Attenti ai ricambi -topmoto.it

Il caso riguarda marchi diversi e colpisce in particolare il mondo degli scooter più datati, dove la tentazione di risparmiare sui ricambi è forte e l’offerta online è ampia. Qui sta l’insidia: prodotti economici, di origine incerta, che aggirano le regole e mettono a rischio chi guida e chi respira la polvere che si libera durante montaggio, uso e manutenzione. L’allerta non riguarda un singolo lotto o un errore isolato, ma più produttori, ed è sufficiente per consigliare prudenza massima negli acquisti di componenti critici.

Attenti ai ricambi
Richiami UE e modelli coinvolti – topmoto.it

Le pastiglie finite nel mirino arrivano da tre produttori — Zhangxingyue, XHMT e Tanaki — e sono state vendute in gran parte su AliExpress, con riferimenti specifici a scooter Piaggio di generazioni passate. Per Zhangxingyue, le applicazioni segnalate includono Fly, Liberty S 50, Free 100, Hexagon LX4, Skipper LX, Typhoon e X8 Street, ossia modelli diffusi e longevi, spesso mantenuti con ricambi aftermarket per contenere la spesa.

Il marchio Tanaki entra in gioco con riferimenti puntuali: X8 125 e 200 (anni 2004-2005), X9 Evolution (dal 2005 al 2007) e le versioni 500 tra 2003 e 2007. Si tratta di parco circolante non recente, utenti attenti ai costi, con alta esposizione al canale online. Per XHMT, invece, non viene indicata alcuna destinazione modello: un vuoto che, da solo, suggerisce di evitare l’acquisto in blocco, senza eccezioni.

Il nodo centrale è sanitario: l’amianto, triturato e scaldato in frenata, genera fibre sottilissime che possono essere inalate e depositarsi nei polmoni. Per chi possiede già queste pastiglie, la prima mossa è sostituirle in sicurezza: maschera con filtro adeguato, guanti, ambienti ventilati, zero aria compressa per rimuovere la polvere. Ogni residuo va trattato come rifiuto speciale, con conferimento nei canali autorizzati; gettarlo nel domestico non è solo sbagliato, è reato.

Il messaggio di fondo è che quando il risparmio nasce da provenienze opache e certificazioni mancanti, soprattutto su componenti che lavorano a contatto con calore e attrito, il conto lo paga la salute. Meglio scegliere ricambi tracciabili e conformi, anche se costano qualcosa in più: frenare bene è un fatto di metri, respirare bene è un fatto di anni.

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