Una Ferrari 250 GT SWB California Spider del 1961 vola all’asta: cifra monstre e una storia importante, che spiega perché vale così tanto.
All’asta di Gooding & Christie’s è andata in scena la consacrazione di un’icona: una 250 GT SWB California Spider del 1961 ha cambiato proprietario per 25 milioni di dollari, equivalenti a circa 22 milioni di euro, confermando l’appeal senza età delle grandi GT di Maranello.

Non parliamo di un’auto qualunque, ma di un pezzo che incarna un’epoca d’oro del Cavallino, quella in cui le 250 dominavano le corse di durata e l’aura sportiva contagiava anche le stradali più eleganti. Il titolo dice tutto, ma il perché di una cifra da fuoriclasse si capisce solo ripercorrendo genesi, specifiche e pedigree agonistico di questo esemplare preciso.
Asta da record per la vecchia Ferrari
Negli anni Sessanta, Ferrari viaggiava a testa alta: successi in Formula 1 con campioni come Fangio e Hawthorn e trionfi ripetuti tra Le Mans, Targa Florio e Tour de France, con le berlinette 250 a dettare il passo. Dentro quel clima nasce la 250 GT a passo corto, la SWB: stessa anima declinata in strada e in pista, acciaio o alluminio, equilibrio tra forma e prestazione che l’ha resa subito un riferimento. La California Spider riprende quell’idea e la veste di fascino puro, al punto da diventare, oggi, sinonimo di desiderio per collezionisti che cercano rarità vere, non solo numeri.

Il telaio 2383 GT è il cuore dell’asta: carrozzeria in lega leggera firmata Scaglietti, hardtop rimovibile in alluminio e una peculiarità che pesa più di qualsiasi cromatura, cioè le specifiche complete da competizione, condivise soltanto con un’altra California Spider. Sotto il cofano lavora un V12 tipo 168 di circa 280 cavalli, derivazione diretta della 250 Testa Rossa, accompagnato da dettagli funzionali alla pista come il tappo carburante a sgancio rapido e lo scarico sportivo. Non è un allestimento di facciata: è una configurazione nata per correre, che oggi aggiunge sostanza e valore storico all’appeal estetico.
Consegnata nuova in Germania a Ernst Lautenschlager, ha frequentato gare in salita e competizioni locali, costruendo un palmarès fatto di vittorie e piazzamenti che accrescono la credibilità del mezzo ben oltre la vetrina dei concorsi statici. Nel tempo ha viaggiato tra collezioni europee e statunitensi, fino a un restauro eseguito negli anni Duemila che l’ha riportata a un elegante grigio fumo, rispettando spirito e sostanza dell’originale. Oggi si presenta con certificazione Ferrari Classiche e una documentazione completa, elementi che per chi compra valgono quanto un altro zero sul bonifico.
Il risultato d’asta, 25 milioni di dollari, non stupisce: rarità, specifiche, provenienza e stato di conservazione allineano tutti i pianeti, e la sala di Gooding & Christie’s ha semplicemente fatto il resto. È la dimostrazione di come certe Ferrari non siano solo oggetti da contemplare, ma capitoli vivi della storia sportiva: quando tornano alla luce, il mercato risponde con numeri da campionato. In fondo, il valore qui è un mix di metallo, memoria e pista: un equilibrio che la 250 GT SWB California Spider incarna come poche altre.