Lascia per sempre la MotoGP, il Mondiale non sarà più lo stesso: addio a un protagonista assoluto

Decisione ufficiale, svolta totale per la top class e per l’intero Mondiale. Nulla sarà più come prima

Nel 2027 il Motomondiale cambia pelle. La svolta è già scritta nei nuovi regolamenti e porta con sé una rottura netta con il passato. Non si parla di piccoli aggiustamenti, ma di un addio che ridisegna il perimetro tecnico e simbolico della categoria regina. Una scelta che accelera un percorso partito un anno prima, e che ora diventa vincolo, standard, riferimento per chiunque corra.

Lascia per sempre la MotoGP
Lascia per sempre la MotoGP – topmoto.it

La notizia è stata messa nero su bianco dagli organismi che governano il mondiale ed è tutta nel solco dei lavori della Grand Prix Commission. Un passaggio cruciale, perché sancisce la fine di un’epoca e l’ingresso in una fase dove la componente energetica diventa parte integrante della competizione, non un semplice dettaglio di contorno. Il Mondiale non sarà più lo stesso: cambiano i serbatoi, cambiano gli approcci, cambia l’idea stessa di sviluppo. L’uscita di scena è definitiva.

Addio ai carburanti non fossili in MotoGP

Dal 2027 i carburanti della top class dovranno provenire esclusivamente da fonti non fossili, al 100%. È una prescrizione regolamentare, non un obiettivo di massima, formalizzata dalla FIM dopo le riunioni della Grand Prix Commission svolte nei primi mesi del 2025. In pratica, si chiude con la benzina ricavata dal greggio e si apre a due famiglie di alternative: biocarburanti ottenuti da materiali biologici ed e-fuel sintetizzati a partire dalla CO2 catturata in atmosfera.

Lascia per sempre la MotoGP
Addio ai carburanti non fossili in MotoGP, arrivano i biocarburanti e i sintetici – topmoto.it

Il controllo dell’origine sarà affidato al test C14, basato sul rapporto tra il radiocarbonio e il carbonio complessivo. Poiché il C14 decade nei tempi lunghi, i combustibili fossili ne risultano di fatto privi, mentre quelli di origine recente presentano livelli in linea con quelli atmosferici.

La verifica prevede il confronto con i valori standard dell’aria, con una tolleranza definita, e rende possibile distinguere con precisione l’origine del carburante. In sintesi: per essere ammessi, i carburanti dovranno mostrare al C14 valori equivalenti a quelli dell’atmosfera. È il sigillo scientifico che accompagna la rivoluzione regolamentare.

Nel 2024 la MotoGP aveva già imposto una quota minima del 40% di contenuto non fossile nelle benzine utilizzate in gara e in prova. Il passaggio al 100% rappresenta quindi l’evoluzione naturale di una linea intrapresa e condivisa dai costruttori, con l’obiettivo di mantenere prestazioni e coerenza tecnologica, ma riducendo l’impronta fossile del pacchetto tecnico.

Il campionato, di fatto, diventa banco prova per filiere emergenti, con ricadute potenziali sulla produzione e sulla ricerca, senza cambiare la natura dello spettacolo in pista. La scelta impatterà su sviluppo motori, strategie e logistica. I propulsori dovranno essere ottimizzati per miscele con caratteristiche fisiche e chimiche diverse dalle attuali, mentre i team lavoreranno su mappature e combustioni pensate per la nuova finestra energetica.

È un cambio di paradigma: si archivia definitivamente il carburante di origine fossile, si apre un capitolo basato su biocarburanti ed e-fuel certificati.

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