Tra un anno resterai a piedi: blocco per migliaia di auto, con questo motore saranno tutte fuori legge. Decisione ufficiale.
La sostenibilità ambientale è oggi un requisito centrale per le agende politiche internazionali, in particolare per l’Unione Europea che, non è un segreto, spinge per fermare la produzione di veicoli a diesel e benzina a partire dal 2035. I veicoli infatti hanno avuto un ruolo fondamentale negli alti livelli d’inquinamento degli ultimi decenni, per arrivare alla tanto agognata neutralità carbonica è dunque fondamentale riuscire a ottenere una mobilità a minore impatto ambientale. Le modalità con cui raggiungere il risultato però, sono motivo di feroce dibattito. In molti infatti ritengono che un abbandono troppo drastico dei motori a combustione possa causare il tracollo dell’industria dei motori.
In Italia, le critiche sono accese soprattutto per via della decisione di alcune regioni e comuni di stringere la morsa per quanto riguarda la circolazione dei veicoli ritenuti maggiormente inquinanti. In molte zone è già previsto che nelle ZTL e in determinate aree delle grandi città non sia consentita la circolazione di alcune categorie di automobili. Su questo fronte sono in arrivo importanti novità, che hanno scatenate le reazione del pubblico.
Negli scorsi mesi si è sollevata una grossa polemica per la decisione nelle regioni del Bacino Padano (Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna) di fermare la circolazione delle auto diesel Euro 5 nelle aree metropolitane e nei comuni di più di 30.000 abitanti nelle aree green. Il divieto sarebbe dovuto scattare il prossimo ottobre, ma le molte polemiche sulla misura, che coinvolge moltissimi automobilisti italiani e rischia di “lasciare a piedi” moltissima gente, hanno spinto ad una retromarcia. Anche lo stesso ministro Salvini si era espresso in maniera contraria sulla misura, annunciando di volere intervenire per frenare la manovra.
Le tante critiche e le polemiche sembrano avere avuto effetto: si è infatti deciso di ritardare l’entrata in vigore della misura. Le nuove limitazioni partiranno infatti dal prossimo anno, i cittadini avranno dunque diversi anni in più per potersi adeguare alle nuove norme qualora abbiano ancora questo tipo di veicoli. Non ci sarà però dietro fronte sulle limitazioni: anche se con ritardo rispetto a quanto previsto in origine queste nuove norme sono destinate ad entrare in vigore. Il futuro, ormai, va verso l’elettrico e anche le decisioni delle istutuzioni, sia internazionali che nazionali e locali, vanno in questa direzione.
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